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La mia rubrica personale

prostata

non dimenticare la prostata

NON DIMENTICARE LA PROSTATA.

Esistono argomenti dei quali spesso non si vuole parlare ed uno di questi è la prostata. Prima o poi ogni uomo deve prendere atto che se ne deve occupare e sarebbe meglio iniziare sin da giovani una forma di prevenzione delle malattie più frequenti che la colpiscono.

Da giovani si può incorrere in prostatiti ovvero infiammazioni dolorose della ghiandola prostatica per cause batteriche e non batteriche ma, con il passare degli anni la prostata subisce delle modifiche strutturale che possono condurre all’iperplasia prostatica benigna.

L‘iperplasia prostatica benigna (IPB o BPH – benign prostatic hyperplasia), conosciuta anche come adenoma prostatico (BEP – benign enlargement of the prostate) o in modo più comune “ipertrofia prostatica benigna”, è una condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica.

Nel mondo occidentale colpisce il 5-10% degli uomini di 40 anni di età, e fino all’80% degli uomini tra 70 e 80 anni.

Il grado dei sintomi tipici della patologia varia notevolmente in funzione dello stile di vita del paziente. Gli uomini che conducono uno stile di vita di tipo occidentale, hanno una maggiore incidenza nella sintomatologia dell’IPB, rispetto a chi conduce una vita tradizionale e più rurale. Questo è confermato da ricerche condotte in oriente che dimostrano come uomini che vivono in aree rurali hanno minori frequenze della patologia, mentre chi vive in grandi città, nella stessa nazione, mostra una incidenza molto maggiore, anche se ancora molto inferiore agli uomini che vivono in occidente.

Sono escluse componenti ambientali nell’eziologia della malattia, mentre si è ipotizzato il ruolo di fattori ereditari per l’aumentato rischio di incidenza in parenti di soggetti colpiti dalla patologia.L’IPB si presenta nell’uomo con un corredo sintomatologico tipico indipendentemente dalle dimensioni della prostata ovvero una prostata di piccole dimensioni può provocare sintomi ostruttivi molto più gravi di una prostata dalle dimensioni maggiori.

La sintomatologia deriva infatti dalla somma di due componenti contemporanee: quella anatomica,determinata dalla massa della ghiandola e la componente dinamica, dovuta al tono della muscolatura liscia del collo vescicale, della prostata e della sua capsula.

I sintomi sono prevalentemente di due tipi: quelli urinari, di tipo ostruttivo e quelli di tipo irritativo. Fra i sintomi ostruttivi prevalgono la difficoltà a cominciare la minzione, l’intermittenza di emissione del flusso (intermittenza del getto di urina), lo svuotamento incompleto della vescica con residuo post-minzionale, il flusso urinario ipovalido (debole) e lo sforzo nella minzione.Fra i sintomi irritativi prevalgono l’aumentata frequenza nell’urinare nota come pollachiuria, la nicturia ovvero un aumentato bisogno di urinare durante la notte, l’urgenza minzionale (la necessità impellente di svuotare la vescica) e talora il bruciore a urinare.

 Anche la natura offre un valido aiuto contro l’IPB come l’estratto del frutto della Serenoa Repens che ha dimostrato efficacia nel ridurre i sintomi della patologia.

Altre erbe medicinali che hanno alla base sistematiche ricerche sono il beta sitosterolo tratto dalla Hypoxis rooperi, i semi di (zucca) e l’Urtica dioica (l’ortica) si sono dimostrate efficaci nel ridurre i sintomi della IBP.

Esami diagnostici consigliati:

Dopo i 50 anni è raccomandata la visita urologica annuale. Sebbene l’ipertrofia prostatica non evolva in tumore prostatico, poiché le due patologie si sviluppano in sedi diverse della ghiandola, la loro coesistenza è possibile. Accertare l’origine di eventuali sintomi delle basse vie urinarie serve quindi a escludere o accertare anche l’eventuale presenza di un carcinoma.

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